Titolo: VOTO DI ORIENTAMENTO SUL RAPPORTO ANGELILLI Egregio Sig. COGNOME /o/ Gentile Sig.ra COGNOME, Le scriviamo per esprimere il nostro riconoscimento al lavoro svolto da tutti i membri ed i membri sostituti della Commissione LIBE (Libertà civili, giustizia e affari interni) in merito al voto di orientamento sul Rapporto Angelilli, concernente lo sfruttamento dei bambini, con particolare riferimento al blocco del web. Il risultato del voto dimostra una ferma volontà da parte di tutti i gruppi politici di esercitare una leadership chiara piuttosto che ricercare risposte populiste ed inefficaci. La determinazione, il coraggio e il duro lavoro del relatore e dei relatori ombra sono stati esemplari e devono essere riconosciuti come tali. Il testo adottato prende in considerazione gli obblighi esistenti ai sensi del diritto dell’UE e della Convenzione Europea sui diritti umani in materia di restrizioni alle comunicazioni. Sulla base di questo testo, in futuro sarà possibile sviluppare risposte più coerenti, prevedibili e proporzionate a livello europeo. Focus su come affrontare i crimini contro i bambini: Gli emendamenti del Parlamento all’articolo 21 e al considerando 13 danno priorità a misure concrete, mirate ad affrontare la questione dei siti web dai contenuti illegali, a investigare sui crimini che vengono effettivamente commessi e sui criminali che li commettono, così come a salvaguardare le vittime. Si sottolineano i seguenti aspetti di particolare rilevanza: •Rimozione alla fonte: questa misura permette di agire contro l’esistenza di materiale illegale, evitando ogni rischio di rivittimizzazione e consentendo ai provider di internet di tenere i registri dei contenuti per facilitare le indagini criminali e l’identificazione delle vittime; •Cooperazione internazionale: è particolarmente importante di eliminare i problemi sistematici di comunicazione e cooperazione con le autorità dei paesi terzi poiché ciò rallenta l’identificazione e il trattamento dei siti web dai contenuti illegali ospitati in tali paesi. La cooperazione potrebbe comprendere, per esempio, lo stabilimento di punti di contatto singoli presso le autorità competenti di questi paesi; •Rapporti annuali sull’attività di rimozione: ciò consente di registrare i successi e i fallimenti nelle esperienze individuali degli Stati membri sia a livello nazionale sia a livello internazionale, di diffondere le best practices e garantire il massimo sforzo per la prosecuzione dei criminali e l’identificazione delle vittime Armonizzazione agli obblighi derivanti dal diritto dell’Unione Europea Il testo del Parlamento chiarisce e armonizza l’approccio dell’UE rispetto alle esistenti disposizioni giuridiche in materia di restrizione alle comunicazioni. In particolare: •Si dà priorità al principio della alternativa meno restrittiva, ovvero, la cancellazione dei siti web. Solo quando tale opzione non sia disponibile, metodi più restrittivi (come il blocco dei siti web) possono essere presi in considerazione. •In linea con la Convenzione Europea sui diritti umani e le libertà fondamentali, misure alternative per la rimozione alla fonte (come il blocco dei siti) devono essere “necessarie” (ovvero, la misura deve essere effettiva e nessun’altra misura può essere ragionevolmente disponibile dopo aver preso in considerazione la fattibilità tecnica ed economica). •Secondo la giurisprudenza della CEDU, le restrizioni devono essere imposte in modo prevedibile (a norma di legge), trasparente (ovvero, la misura da adottare dovrebbe basarsi su fattori rilevanti e prove sufficienti) e proporzionate (ovvero, gli effetti negativi della misura devono essere controbilanciati dai benefici derivanti dal raggiungimento di un legittimo obiettivo di policy pubblica).